JASIT

Lettere da una sorella

Da fan sfegatata di Jane Austen, non potevo non iscrivermi allo JASIT – Jane Austen Society of Italy- e come tutti gli anni ho partecipato all’assemblea annuale dei soci (dove possono partecipare anche i non soci – senza il diritto di voto). Se siete interessati ad iscrivervi o volete saperne di più vi consiglio di visitare il loro sito.

Durante l’assemblea uno dei temi affrontati era quello delle lettere scritte nell’epoca (in particolare il periodo Regency), la loro nascita e su come risparmiare lo spazio di scrittura (le lettere all’epoca si pagavano anche in base al numero di fogli spediti), mostrandoci degli esempi, come questo:

Come potete vedere si poteva scrivere da sx a dx in orizzontale ma anche in verticale! E i più prolissi potevano arrivare a scrivere addirittura tra le pieghe della lettera (vedi fig. D – negli spazi bianchi si poteva benissimo aggiungere del testo).

Poi si è passato alla lettura di una lettera in particolare, quella tra Cassandra e Fanny (rispettivamente sorella e nipote di Jane Austen), dove la prima informava la seconda della dipartita della sorella.

Questa mi ha colpito molto, perché nonostante l’avessi già letta, in quel momento mi ha destabilizzato e mi ha fatto pensare che anche nella mia famiglia stava succedendo la stessa cosa: due sorelle si erano perse di vista per sempre, avevano condiviso ogni loro momento e vissuto in simbiosi e adesso una rimaneva sola, completamente…

Questa è la lettera per intero, in grassetto le parole che mi hanno colpito… buona lettura

(domenica 20 luglio 1817)

Da Cassandra Austen a Fanny Knight,

Godmersham

Winchester domenica

Mia carissima Fanny – a me doppiamente cara adesso per amore di colei che abbiamo perduto.

Lei ti voleva bene con la massima sincerità, non dimenticherò mai le prove di affetto che le hai dato durante la sua malattia scrivendo quelle tenere lettere così divertenti in un momento in cui so che i tuoi sentimenti avrebbero imposto un tono così diverso. Accetta l’unica ricompensa che posso offrirti nell’assicurarti che i tuoi nobili propositi hanno colto nel segno, tu hai contribuito a farla distrarre. Persino la tua ultima lettera l’ha deliziata, io ho solo tolto il sigillo e gliel’ho data, lei l’ha aperta e letta da sola, dopo me l’ha data per farmela leggere e poi ha parlato un po’ con me del suo contenuto non senza allegria, ma ormai c’era in lei una spossatezza che le impediva di guardare a qualsiasi cosa con lo stesso interesse che era solita avere. Da martedì sera, quando il male è ricomparso, c’è stato un visibile cambiamento, ha dormito di più e molto più tranquillamente, in effetti durante le ultime quarantotto ore è stata più addormentata che sveglia. L’aspetto era cambiato e si stava spegnendo, ma non percepivo nessuna visibile diminuzione delle sue forze e anche se in quel momento non avevo speranze di ripresa non avevo nessun sospetto di come si stesse avvicinando rapidamente la mia perdita. – Ho perso un tesoro, una Sorella, un’amica che non potrà mai essere superata. – Era la luce della mia vita, rendeva preziosa ogni piccola gioia, alleviava ogni pena, mai le ho nascosto un mio pensiero, ed è come se avessi perduto una parte di me stessa. L’ho solo amata troppo, non più di quanto meritasse, ma sono consapevole che il mio affetto per lei mi rendeva talvolta ingiusta e negligente verso gli altri, e posso riconoscere, più che come un principio generale, la giustizia della mano che ha vibrato questo colpo. Tu mi conosci troppo bene per temere che possa soffrire materialmente per i miei sentimenti, sono perfettamente consapevole della misura della mia irreparabile perdita, ma non ne sono affatto schiacciata e pochissimo colpita nel fisico, nulla che in breve tempo, con il riposo e il cambiamento d’aria non si possa superare. Ringrazio Dio di essere stata in grado di assisterla fino all’ultimo e ai molti motivi di rammarico non devo aggiungere nessuna volontaria negligenza verso il suo benessere. Si è resa conto di stare per morire circa mezzora prima di acquietarsi e di perdere apparentemente conoscenza. In quella mezzora c’è stata la sua ultima lotta, povera Anima! diceva di non poter esprimere che cosa stava soffrendo, anche se non si lamentava di un dolore specifico. Quando le ho chiesto se desiderasse qualcosa, la sua risposta fu che non desiderava nulla se non la morte e queste sono state alcune delle sue parole “Dio concedimi di essere paziente, Pregate per me Oh Pregate per me”. La voce era soffocata e man mano le sue parole sono diventate incomprensibili. Spero di non spezzarti il cuore mia carissima Fanny con questi particolari, voglio appagare il tuo desiderio di sapere e allo stesso tempo mitigare la mia commozione. Non scriverei queste cose a nessun altro, in effetti sei l’unica persona a cui ho scritto salvo tua Nonna, è stato a lei e non a tuo Zio Charles che ho scritto venerdì. – Giovedì subito dopo il pranzo ero andata in Città per una commissione a cui la tua cara Zia teneva tanto. Sono tornata all’incirca alle sei meno un quarto e l’ho trovata mentre si stava riprendendo da una crisi di spossatezza e oppressione, stava così bene da essere in grado di farmi un resoconto minuzioso del suo attacco e quando l’orologio ha suonato le 6 stava parlando tranquillamente con me. Non so dire quanto tempo sia passato prima che fosse colta di nuovo dalla stessa spossatezza, seguita dalle sofferenze che non riusciva a descrivere, ma era stato chiamato Mr Lyford, che le ha dato qualcosa per darle sollievo e al più tardi dalle sette lei è rimasta in uno stato di quieta insensibilità. Da quel momento fino alle quattro e mezza, quando è spirata, non si è quasi mossa, cosicché abbiamo tutti i motivi per pensare, con gratitudine verso l’Onnipotente, che le sue sofferenze fossero terminate. Un lieve movimento della testa a ogni respiro è rimasto fino alla fine. Io sono rimasta seduta accanto a lei con un cuscino in grembo per sostenerle la testa, che era quasi fuori dal letto, per sei ore, – la fatica mi ha fatto poi cedere il posto a Mrs J. A. per due ore e mezza per poi riprenderlo e dopo circa un’ora ha esalato l’ultimo respiro. Ho potuto chiuderle gli occhi io stessa, e per me è stata una grande consolazione renderle quegli ultimi servigi. Nel suo aspetto non c’è stata né agitazione né altro che potesse dare l’idea che soffrisse, al contrario, salvo per quel continuo movimento della testa, mi sembrava una bellissima statua, e persino ora nella bara, c’è una tale aria di dolce serenità nel suo volto che nel contemplarla si prova solo piacere. Oggi mia carissima Fanny hai ricevuto la triste notizia e so che stai soffrendo tantissimo, ma so anche che ti affiderai alla sorgente ultima di ogni consolazione e che il nostro Dio misericordioso non è mai sordo a preghiere come quelle che tu gli rivolgerai.

L’ultima mesta cerimonia avrà luogo giovedì mattina, i suoi cari resti saranno deposti nella Cattedrale – per me è una soddisfazione pensare che giaceranno in un Edificio che lei ammirava così tanto – la sua preziosa anima voglio sperare riposi in una Dimora di gran lunga superiore. Possa la mia un giorno riunirsi ad essa. – Il tuo caro Papà, gli Zii Henry e Frank e Edward Austen nelle veci di suo Padre l’accompagneranno. (1) Spero che nessuno di loro soffra troppo a lungo per quel pio dovere. – La cerimonia dovrà terminare prima delle dieci, dato che la funzione nella Cattedrale inizia a quell’ora, quindi saremo a casa presto, poiché da quel momento non ci sarà nulla a trattenerci qui. – Tuo Zio James è venuto ieri, ed è tornato a casa oggi – lo Zio H. andrà a Chawton domattina, ha impartito tutte le necessarie istruzioni qui e credo che la sua compagnia là sarà un bene. Tornerà martedì sera. Non pensavo di scrivere una lunga lettera quando ho cominciato, ma mi sono lasciata trascinare da quanto dovevo dire e spero di averti dato più piacere che pena.

Saluta gentilmente Mrs J. Bridges da parte mia (sono così contenta che ora sia lì con te) e porgi i miei più affettuosi saluti a Lizzy e a tutti gli altri. Sono mia carissima Fanny

Con tanto affetto, la tua

Cass. Elizth Austen

Non ti ho detto nulla di quelli di Chawton perché sono certa che avrai notizie dal tuo Papà.

fonte: http://www.jausten.it/jalettapp.html

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.